Quando motivare i giovani allo studio non è una “impresa difficile”
Per cinque lezioni di due ore ciascuna le classi quarta B e quinta B del Liceo Soleri Bertoni sono state protagoniste di lezioni di scienze umane davvero inusuali.
In aula, accanto alla professoressa Nadia Miretto si sono alternati docenti del dipartimento di scienza cognitiva di Torino, nell’ambito del progetto “I giovani incontrano le scienze”.
Numerosi i temi di ordine filosofico, psicologico e sociologico trattati: il punto di vista dell’altro,la difficile arte del capire e del farsi capire, la libertà di pensiero, la persuasione, il rapporto corpo mente…
Un nuovo modo di insegnare le scienze umane, valorizzando i loro contenuti, dando serietà e professionalità ad un settore che spesso la nostra società rende troppo superficiale e accessibile senza uno studio approfondito.
Per i ragazzi coinvolti è stata un’ottima occasione di confronto, di approfondimento della loro preparazione nel settore delle scienze umane, sperimentando aspetti che saranno molto utili non solo a livello professionale per chi di loro intraprenderà le delicate e affascinanti professioni di psicologi, educatori, insegnanti… ma a livello personale in quanto tutti, sempre in costante relazione con gli altri, di cui spesso però non si capiscono i comportamenti, i pensieri.
Il percorso si è concluso magistralmente il 6 febbraio scorso con la partecipazione delle classi ad un incontro a Torino, al teatro Colosseo nell’ambito dei giovedì scienza.
Relatore autorevole è stato lo psichiatra Vittorino Andreoli che ha letteralmente catturato l’attenzione dei ragazzi, sia pur in tardo pomeriggio, conducendoli in un affascinante viaggio nei “segreti della mente”.