Tutti abbiamo incontrato persone materialiste, quelli che vogliono il meglio del meglio, che sia l’ultimo smartphone o il top di una gamma di automobili. Anche quando ottengono quello che desiderano però, questi personaggi potrebbero non essere così felici. Ora una nuova ricerca indica che gli individui materialisti sono più propensi ad essere depressi e insoddisfatti nella vita.
Secondo il team di ricerca che ha recentemente pubblicato queste scoperte online sulla rivista Personality and Individual Difference, le persone materialiste hanno più difficoltà ad essere grati di quello che hanno, cosa che li fa diventare ancora più infelici.
L’autore leader dello studio, Jo-Ann Tsang, professore associateo di psicologia e neuroscienze [1] al College of Arts and Sciences alla Baylor University a Waco in Texas, spiega che la gratitudine è uno stato d’animo positivo su altre persone piuttosto che su se stessi.
“Ricerche svolte da noi ed altri mostrano che le persone sono motivate allo stesso modo ad aiutarne altre, che si riceva qualcosa in cambio oppure no ” aggiunge. “Siamo creature sociali, quindi focalizzarci sugli altri in un modo positivo fa bene alla nostra salute“.
Il team afferma che, tuttavia, le persone più materialiste tendono ad essere egocentriche. Si focalizzano di più su quello che non hanno e sono incapaci di essere grati per quello che hanno,che si tratti della famiglia, di una bella casa o di un buon lavoro.
Il tapis roulant del consumo
Per arrivare ai loro risultati i ricercatori hanno valutato 246 individui del reparto marketing di una università, dove l’età media era di 21 anni.
E’ stato chiesto a tutti di completare un questionario di 15 minuti atto a misurare il livello di materialismo, di gratitudine, il grado di soddisfazione dei bisogni e il benessere.
Come previsto i risultati hanno constatato che chi ha valutato il livello di gratitudine con un voto basso ma aveva un alto grado di soddisfazione dei bisogniera anche anche più propenso ad essere materialista e meno soddisfatto nella vita.
Il co-autore James Roberts, della Hankamer School of Business alla Baylor University, dice che il motivo per cui i beni materiali non sono uguali a felicità, dipende dal fatto che siamo capaci di adattarci presto alle nuove situazioni.
“Accumulando sempre più beni non diventiamo più felici, spostiamo solo il nostro punto di riferimento“, dice, aggiungendo che:
“La nuova casa di 300 metri quadrati che avete comprato diventa la base dei vostri desideri per una casa ancora più grande. E’ chiamato “Treadmill of Consumption” (il “Tapis roulant del cosumo”): continuiamo a comprare sempre più roba ma non ci avviciniamo per niente alla felicità, aumentiamo semplicemente la velocità del tapis roulant.“
Ricerche precedenti avevano mostrato risultati simili. Nel 2011, uno studio pubblicato dal Journal of Happiness Studies [2] rivelò che livelli alti di gratitudine e bassi livelli di materialismo negli adolescenti erano associati con una più alta soddisfazione della vita, integrazione sociale e livelli più bassi di invidia e depressione.
I ricercatori concludono nel dire che forse la citazione del filosofo greco Epicuro era giusta, quando disse: “Non bisogna rovinare il bene presente col desiderio di ciò che non si ha, ma occorre riflettere che anche ciò che si ha lo si è desiderato. Niente basta a chi non basta ciò che è sufficiente. La scontentezza dell’anima porta l’uomo a desideri eccessivi.“
Nel 2011 inoltre, la rivista Medical News Today riportò uno studio che vide una correlazione tra materialismo e rapporti di coppia danneggiati [3].
[1] http://www.medicalnewstoday.com/articles/248680.php
[2] http://link.springer.com/article/10.1007%2Fs10902-010-9195-9
[3] http://www.medicalnewstoday.com/articles/235952.php
Daniel Iversen
13 aprile 2014
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