PISA. Si intitola "L’assassinio di Giovanni Gentile. Nuovi apporti e nuove ipotesi" il seminario promosso dal Centro Archivistico della Scuola Normale che si terrà mercoledì 26 novembre alle ore 15.30 nella Sala Azzurra. L’evento, in concomitanza del 70° anniversario della morte di Gentile, riapre uno dei casi più complessi del ventennio fascista, cruciale per la storia politica e intellettuale del nostro Paese. E lo farà attraverso un confronto diretto con Luciano Mecacci, autore del saggio La Ghirlanda fiorentina, nel quale ricostruisce frammento per frammento una vicenda enigmatica che porta a una verità che si discosta dalle versioni correnti.
Mecacci nel suo libro esamina in maniera accurata il clima storico e culturale che condusse all’omicidio dell’ex direttore della Scuola Normale, trovando delle difformità nellle effettive dinamiche dei fatti e nella supposta individuazione dei veri mandanti. Un’inchiesta politico-investigativa che permetterà all’autore di far quadrare le tessere di un puzzle complesso e nebuloso, dimostrando quanto sia possibile imputare la morte del filosofo a “una concatenazione di decisioni strategiche”, attribuibili a una serie di attori coprotagonisti che si estendono dal Partito Comunista, al mondo della cultura italiana, fino ai servizi segreti britannici, che in questo modo vollero eliminare non solo il passato, ma anche il futuro che Gentile, come influente uomo politico e di cultura, avrebbe potuto avere. Al termine dell’incontro seguirà una visita a un percorso espositivo su Giovanni Gentile a cura di Maddalena Taglioli del Centro Archivistico della Scuola.
Mecacci, dopo essere stato ricercatore dell’Istituto di Psicologia del Cnr di Roma, ha insegnato alla Sapienza di Roma e all’Università di Firenze. Dal 1991 al 1996 è stato consulente dell’Onu presso l’Istituto Internazionale delle Nazioni Unite per la Ricerca sul Crimine e la Giustizia di Roma. Nel 2009 ha lasciato l’insegnamento universitario per dedicarsi esclusivamente agli studi. La sua attività di ricerca ha riguardato le basi fisiologiche dei processi mentali e la storia della psicologia, in particolare russa. Nei primi anni ’70 ha lavorato nell’Istituto di Psicologia di Mosca e, in seguito, presso il Laboratorio di Neurofisiologia del Cnr di Pisa e presso il Laboratorio di Psicologia Sperimentale di Parigi. È autore di numerosi articoli scientifici e monografie, alcune delle quali sono state tradotte in inglese, olandese, portoghese, russo, spagnolo e tedesco.