La seduta dallo psicologo? Ora si fa al parco. Niente poltrona, niente studio medico. Bastano un prato e una panchina. Unica clausola: servono le scarpe da ginnastica. Già, perché lo psicologo vestirà più i panni dell'allenatore che quelli del medico tradizionale. E curerà fisico e dell'anima. L'iniziativa, promossa dall'Ordine degli psicologi della Lombardia, ha fatto leva su un principio tanto semplice quanto efficace: mens sana in corpore sano. «La psicologia e lo sport aumentano il benessere e la qualità di vita delle persone». Detto, fatto.Niente camice bianco, i medici si sono fatti riconoscere grazie a uno stand blu con il logo dell'ordine che li rappresenta. Qui, in parecchi (200 persone in due domeniche) hanno chiesto informazioni ed hanno potuto prenotare gratuitamente un incontro con gli esperti o partecipare alle iniziative di gruppo: sessioni di meditazione in movimento, questionari di autovalutazione motivazionale. Il primo appuntamento è stato al parco Sempione, poi la «corsa psicologica» è stata proposta all'Arena civica, dove ieri mattina si è tenuta la corsa non competitiva dei «pazienti». Sabato prossimo l'incontro sarà al parco di Trenno, per un allenamento di gruppo dalle 9 alle 13. «Un certo tipo di training - spiega Andrea Colombo, psicologo dello sport - è utile non solo agli atleti ma anche alla gente comune. Abbiamo quindi cercato di trasportlo dal mondo agonistico e sportivo a quello comune. Inoltre lo psicologo può essere d'aiuto non solo a chi manifesta dei disagi ma anche alle persone che vogliono seguire uno stile di vita più sano». L'insegnamento chiave è: cercare la motivazione dentro se stessi. Come? Ad esempio con la «corsa meditativa». E con la tecnica del «mindful running», una pratica che aiuta a far comunicare la mente con il proprio corso, ascoltando il proprio respiro e il proprio battito cardiaco. «La corsa - spiega Colombo - fa entrare in contatto con il corpo ed aiuta al tempo stesso a socializzare, a condividere un'esperienza con gli altri».Con un allenamento costante ci si sente più forti, sia fisicamente sia moralmente e i benefici si possono raccogliere in breve tempo anche nella vita di tutti i giorni. Si impara a reagire meglio alle emozioni, a gestire i momenti di difficoltà e a migliorare la propria autostima. Pratica utile nel lavoro, nella famiglia, nelle relazioni, non solo al parco durante la corsa. Insomma, si combattono la depressione e l'insicurezza e si guadagna in grinta e positività. Alle corse terapeutiche stanno aderendo decine di milanesi, di tutte le età. Ci sono i giovani, ci sono quelli che da anni non fanno attività sportiva, ci sono i pensionati. Alla fine del ciclo di incontri, l'Ordine degli psicologi tirerà le somme del progetto. Sia stilando l'identikit del novello atleta, sia riassumento i motivi che hanno spinto le persone a rivolgersi allo psicologo al parco. «In base alla prima impressione che ci siamo fatti - spiegano all'Ordine - la gente ha aderito all'iniziativa per socializzare, per conoscere persone nuove. C'è un forte desiderio di migliorare il proprio stile di vita e di sentirsi in salute».