Se avessimo chiesto a due
innamorati qualche tempo fa
“come vi siete conosciuti?”, la risposta, pur variando, sarebbe per lo più stata: a una festa, in un bar, tramite amici comuni, al lavoro, in treno, in autobus, e così via. Da qualche anno però c’è almeno un’occasione in più per incontrarsi, piuttosto in crescita rispetto alle altre:
Internet. Quello del
dating online (incontri online) è un fenomeno infatti non da sottovalutare: secondo uno
studio di qualche tempo fa almeno il 20% delle coppie eterosessuali e oltre il 60% di quelle omosessuali intervistate aveva trovato l’anima gemella grazie a
Internet. Modalità di incontro a parte, cambia qualcosa a livello psicologico tra le coppie nate online e quelle tradizionali? Se lo chiede
Alan Martin su
Wired.uk.co proponendo un’analisi sul tema.
Di
siti di incontri online ne esistono ormai diversi (
OKCupid,
eHarmony,
Meetic,
Match, solo per citarne alcuni) ma tutti sostanzialmente funzionano allo stesso modo: si crea un profilo che rispecchi le proprie caratteristiche e le cose che si amano e ci si abbina una
foto. Il sistema, e l’utente, possono quindi cercare eventuali partner sulla base delle caratteristiche che più si preferiscono. In genere, nota Martin, le donne ricevono più messaggi di quanti ne ricevano gli uomini e praticamente tutti gli
algoritmi implementati dai siti funzionano cercando di
abbinare profili simili. Profili in alcuni casi non del tutto veritieri, soprattutto per quel che riguarda l’aspetto fisico, e deliberatamente modificati secondo uno
studio.
Uno degli aspetti presi in considerazione da Martin riguarda poi la comparsa di
messaggi per così dire
pesanti, a volte anche fastidiosi, presenti sui
siti di incontri. Secondo la psicologa
Jessamy Hibberd il carattere più diretto dei
messaggi postati online si spiega perché sostanzialmente ci si muove in uno spazio dove ci sono meno pressioni per tenere a bada il proprio
comportamento. Lo stesso anonimato e la mancanza del riscontro faccia a faccia, e le espressioni corrispondenti, favorirebbero l’
immediatezza dei
messaggi.
C’è poi la questione della
conoscenza. Quando ci si presenta a un primo
appuntamento dopo un incontro online si conoscono dell’altro certamente più cose di quante si potrebbero sapere incrociando qualcuno in un bar. Questo, più che limitare gli argomenti di discussione poi dal vivo, secondo uno
studio dell’Association for Psychological Science, sembra favorire l
’attrazione, ma solo se l’incontro avviene dopo un periodo limitato di
comunicazione virtuale. Allo stesso modo il periodo di conoscenza online può compromettere l’attrazione se creano aspettative non confermate al momento del faccia a faccia.
Sul rischio di trasformare l’opportunità degli incontri online in una sorta di
lista della spesa, passando da un profilo all’altro quando uno non è più soddisfacente, gli esperti si pronunciano affermando che questo potrebbe essere un atteggiamento reale, nella
rincorsa al
candidato ideale, anche se per lo più dipendente da persona a persona. Per chi queste persone le
vede, come
Sam Yagan, Ceo di Match e cofondatore di OKCupid, se i cicli di incontri online sono più corti non è perché le persone lo decidono a monte, ma perché è meno problematico lasciare una relazione non soddisfacente e fare un
nuovo
incontro.
A prescindere da questo, per
Graham Johnes, specializzato nella psicologia di Internet, gli incontri online
sono un modo per mantenerci più al sicuro:
“Uno dei nostri drivers psicologici fondamentali è quello di trovare certezza. Gli incontri tradizionali sono percepiti come un pericolo per noi perché comportano molta incertezza. Internet allontana questo pericolo”.
(Credit per la foto:
Corbis)
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