Il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza ha nominato Anna Maria Ajello presidente dell’Invalsi, l’organismo che si occupa della valutazione delle scuole italiane. Ajello va a sostituire il dimissionario Paolo Sestito, secondo presidente nella storia dell’Istituto dopo Piero Cipollone.
LA SCELTA
Il nome di Ajello è stato scelto tra 24 curriculum giunti al vaglio del Comitato di selezione istituito lo scorso novembre e coordinato dal Professor Tullio De Mauro. Finita nella rosa dei quattro candidati presentati al ministro Carrozza, Ajello è stata la prescelta tra tutte le altre candidature.
CHI E’ ANNA MARIA AJELLO
Professore ordinario della Facoltà di Medicina e Psicologia dell’Università di Roma “La Sapienza”. Dal 2002 ricopre il ruolo di Presidente del Nucleo di valutazione dei progetti del Fondo sociale europeo presentati alla Provincia autonomia di Trento. È stata direttore del Dipartimento di Psicologia dei Processi di Sviluppo e Socializzazione de ‘La Sapienza’ e ha come principale ambito di ricerca la Psicologia dell’educazione.
(Scarica il curriculum di Anna Maria Ajello)
I PRIMI PROPOSITI
Al Corriere della Sera ha dichiarato che “l’Invalsi ha prodotto delle cose ottime finora, proprio grazie a chi ci lavora: e questo patrimonio non si disperderà”.
Tra la linea degli economisti che l’hanno preceduta, e quella dei pedagogisti che incalzano, Ajello ha scelto la sinergia tra le due parti mettendo insieme dati quantitativi e qualitativi. E per farlo ha deciso di ispirarsi al primo presidente dell’Invalsi, Cipollone: “L’Invalsi deve fornire misurazioni, non valutazione. E deve fermarsi sempre sulla soglia delle scuole”.
E I VECCHI PENSIERI
Nella sua carriera il nuovo presidente dell’Invalsi non si è mai stancato di parlare e scrivere di “competenza”, mista a “valutazione” e “apprendimento”. In compagnia anche di Giorgio Israel (uno dei membri del Comitato che l’ha scelta) e del prof. Luciano Benadusi (“Le competenze a scuola: una controversia culturale” su Scuola democratica)
Ajello ritiene la bocciatura un doppio fallimento, per gli alunni respinti e per gli insegnati: “La scuola deve cambiare profondamente la didattica, limitando al massimo la modalità trasmissiva e non centrandosi solo sulla disciplina e sulla severità troppo a lungo latitanti”, ha scritto su La Stampa il 7 agosto del 2009 (leggi qui l’articolo “Bocciare è un fallimento”).
AJELLO E LE MERENDINE
Membro di merendineitaliane.it, il sito che che ha unito nutrizionisti e professionisti dell’educazione, Ajello si è spesa in passato per l’educazione alimentare ponendola tra gli impegni educativi di genitori e insegnanti.
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