Primo Levi scriveva “Quelli che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo...” e “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”.
Proprio queste due frasi sottolineano l'importanza di non dimenticare certi eventi in cui l'uomo è stato attaccato dalle mani di altri simili.
E se per i più anziani il giorno della memoria è solo un modo per riportare alla mente fatti realmente accaduti di cui sono stati testimoni direti o indiretti, per le generazioni successive è doveroso conoscere la storia per evitare di cadere in meccanismi simili.
Studiare il passato significa imparare per evitare di commettere gli stessi errori soprattutto in una società come quella attuale, in cui disagio sociale e crisi economica stanno generando frustrazione e rabbia e si rischia di far ricadere l'odio su un capro espiatorio.
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Un messaggio psicologico e sociale
In quasi tutte le scuole italiane il 27 gennaio vengono dedicate lezioni e dibattiti sul tema della Shoah e dell'Olocausto, le tv italiane trasmettono film, documentari e interviste a chi è sopravvissuto a quell'orrore e in molte città si organizzano iniziative con mostre e proiezioni.
Qual'è il significato psicologico e sociale che si vuole trasmettere con tutti questi eventi?
In primis “rivivere” tragedie storiche a cui fortunatamente non abbiamo preso parte fa pensare a chi quei giorni li ha vissuti, all'orrore e alla sofferenza di uomini, donne e bambini e sviluppa la sensibilità umana, dal momento che l'odio razziale si sta diffondendo a macchia d'olio.
Inoltre ascoltare le testimonianze di chi è sopravvissuto infonde un messaggio di speranza e incoraggiamento a non arrendersi mai nella vita ed è un insegnamento molto utile per tutti quei giovani che oggi si abbattono al primo fallimento, che cedono di fronte alle prime difficoltà.
Pensare a coloro che non sono impazziti di fronte allo sterminio di amici, parenti e figli, aiuta a capire che l'umanità ha delle risorse inimmaginabili ed è in grado di trovare dentro di sé la forza ad andare avanti anche nelle situazioni atroci.
Infine si sottolinea l'importanza del ricordo come strumento per non ripetere gli stessi errori due volte!
Come spiegare la Giornata della memoria ai più piccoli
Sebbene maestre ed insegnanti in questa giornata dedichino alcune attività per spiegare ai bambini cosa accadde molti anni fa, è doveroso da parte dei genitori non far finta di nulla, ma approfittare di questa commemorazione per parlare con i propri figli e raccontargli la verità.
Ci sono molti modi di farlo, dipende anche dall'età dei figli, ed è possibile aiutarsi leggendo un libro insieme o guardando un film sull'argomento.
Storia di una ladra di libri, La vita è bella e Train de vie sono alcuni capolavori cinematografici che possono essere visti anche da un pubblico più giovane.
Da leggere, invece, oltra al famoso Diario di Anna Frank, c'è Maus di Art Spiegelman, il racconto della Shoah a fumetti in cui l'artista svedese racconta tramite illustrazioni la storia di suo padre sopravvissuto ai lager.
Sempre a fumetti La stella di Esther è un racconto disegnato in cui una nonna rivela alla nipote di quando lasciò la Germania per nascondersi e non finire nei campi di concentramento.