Erotismo e parola

La nuova stagione di Nuria e Valerio

Nuria, moglie di un colonnello cubano, spesso impegnato in missioni all’estero, è ormai giunta alla soglia dei quarant’anni, quando viene invitata a Roma ad un convegno di psicologia. È ancora inna­morata del marito e degli ideali marxisti, che aveva abbracciato fin da piccola, nonostante la famiglia d’origine (padre, madre e sorellina) avessero abbandonato l’isola di Cuba per rifarsi una vita negli Stati Uniti. La tragica scomparsa dell’unica figlia Graziella, la consapevolezza di quella claustrofobia che spesso colpisce gli isolani nonché l’astenia, dovuta a fattori ormonali e che si ac­centua in primavera, rendono, a dispetto del suo amore per il marito, Nuria pronta e disponibile a sperimentare nuove avventure, da quelle innocenti a quelle peccaminose, secondo un malinteso senso della moralità o un angusto panorama culturale, contrassegnato da un becero machismo. La bellezza di Roma e il fascino di Valerio un maturo e colto pro­fessore, raffinato erotomane e incallito seduttore, favoriscono la voglia di trasgressione di Nuria, che si convince sempre più che “le relazioni sessuali esclusive sono una convenzione sociale non una pulsione naturale della specie.” Inizia a questo punto un’ardente storia sessuale, che viene, più che descritta, raccontata a parole dalla protagonista attraverso la mediazione della scrittura da Valerio, che in lettere preziose, infilate sotto la porta della stanza d’albergo della donna, commenta ciò che è stato e anticipa ciò che sarà. L’escamotage delle lettere, la struttura composita, il ricorso a nomi fittizi (Sultano e Sherazade), i continui riferimenti artistici, letterari e gastronomici conferiscono a questa avventura erotica una connotazione ludica, che non sconfessa il significato politico di denuncia nei confronti del sistema totalitario castrista. Se c’è un difetto, ma dubito che lo si possa considerare tale, è nell’eccesso di erudizione che grava sull’economia del romanzo. La moglie del colonnello di Carlos Montaner, tradotto da Marino Magliani, scrittore di indubbio valore e spessore, inaugura una nuova collana di autori ispanoamericani inediti curata da Gordiano Lupi per la casa editrice Anordest.




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