Come gestire la gelosia

A cura della dott.ssa STEFANIA GIOIA, Psicologa e sessuologa a Seregno (MB).

 

William Shakespeare l'ha chiamata “il mostro dagli occhi verdi”, un sentimento antico, da sempre presente nelle storie d’amore ma non solo. La gelosia è un sentimento che ci accompagna per tutta la vita. La descrizione di questo sentimento come di un mostro ne indica una visione negativa, distruttiva, fuori dal controllo. In realtà la gelosia è, come tutte le emozioni, un segnale che può essere utilizzato per conoscere meglio noi stessi e i nostri rapporti e, se accettata e trasformata, può servire da risorsa positiva per la coppia.
Esistono due diverse ipotesi riguardanti le basi biologiche della gelosia. La prima individua la causa nei livelli di serotonina: bassi livelli di serotonina risultano, infatti, correlati a una gelosia marcata. L’altra sostiene, invece, una correlazione con l’alto livello di estrogeni.
Certamente vi sono delle spiegazioni biologiche dei processi legati alla gelosia, ma questi non sono sufficienti a spiegare la complessità del fenomeno. Secondo le teorie evoluzioniste, la gelosia nasce dall’uomo che doveva assicurarsi di non avere figli illegittimi e quindi, bocche in più da sfamare, e dalla donna che doveva assicurarsi che l’uomo non si innamorasse di altre donne e la lasciasse sola, senza cibo e protezione. La gelosia, dunque, come mezzo di sopravvivenza e di difesa che, anche oggi che esistono molteplici mezzi anticoncezionali, rimane nell’inconscio e agisce nelle nostre relazioni.

 

Perché si diventa diffidenti e sospettose?

Al di là delle spiegazioni bio-sociali, cosa fa sì che un individuo sia più geloso di un altro? Come mai alcune persone vivono le loro relazioni nella diffidenza e nel sospetto e altre riescono più facilmente a fidarsi? La spiegazione è legata ad alcune fasi dello sviluppo infantile. Un bambino teme più di ogni altra cosa la solitudine, ha paura di non essere abbastanza amato e di conseguenza di venire abbandonato; quando questo meccanismo permane nell’età adulta, il bambino diventato adulto, vivrà ogni sua relazione con il timore di venir lasciato, cercando continuamente prove dell’amore altrui e accettazione incondizionata. La gelosia potrebbe anche scaturire da un complesso di Edipo non elaborato (tra i 4 e i 6 anni la figlia femmina si identifica con la madre, ma ne è gelosa perché vorrebbe il padre per sè), che porta la donna adulta a cercare nel partner una risoluzione di questo conflitto, vedendo nelle altre donne antiche rivali. Qualunque sia la spiegazione di questo sentimento, esso sembra proprio trarre le sue radici dall’insicurezza e dalla paura. Le persone gelose hanno una bassa autostima, non si riconoscono degne di valore e temono, nel confronto con altre donne, di uscirne perdenti. Rimane il fatto che una certa quota di gelosia è presente in tutti, proprio perché emozione universale e umana: davanti a un tradimento emergono inevitabili i sentimenti di esclusione e il desiderio di sentirsi i preferiti.

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