Lincoln (Regno Unito), 1 settembre 2015 – Confondere i giorni della settimana chiedendovi se sia, ad esempio, martedì o mercoledì è un fenomeno comune e molto frequente che non dipende affatto dall’età o dalla nostra memoria ma da altri fattori. Ebbene, un recente studio britannico sarebbe in grado di spiegare perché, a volte, capita di fare confusione tra un giorno e l’altro della settimana, specie tra quelli infrasettimanali.
Si tratta di un fenomeno oltre che comune molto frequente, e che ha suscitato l’interesse degli psicologi ad approfondire e, soprattutto, comprendere i meccanismi che causano confusione ingannando la nostra mente. Secondo i ricercatori delle università di York, Lincoln e Hertfordshire, che hanno condotto lo studio, scambiare un giorno della settimana con un altro non dipenderebbe dal fattore età e capita ad un soggetto su tre.
Dai risultati della ricerca è emerso, inoltre, che normalmente non capita quasi mai di confondere giorni come il lunedì o il venerdì, tanto meno il sabato e la domenica, che sarebbero ben distinti rispetto invece a quelli infrasettimanali, come il martedì, il mercoledì e il giovedì. Ciò perché il lunedì sarebbe identificato come il giorno più noioso, mentre il venerdì come il giorno lavorativo più bello proprio perché ci si sente più liberi, la settimana lavorativa è finita e si pensa già al week end.
La ricerca avrebbe dimostrata che tutto ciò accade a causa del ciclo artificiale di sette giorni che viviamo nel nostro modo di pensare. Per lo studio, i ricercatori hanno chiesto ai partecipanti quali parole sono più fortemente associate a determinati giorni della settimana scoprendo, appunto, che il lunedì e il martedì hanno una forte identità rispetto agli altri giorni infrasettimanali.
Quasi il 40% dei partecipanti allo studio ha confuso il giorno corrente con il giorno precedente o successivo, e la maggior parte di questi errori si sono verificati durante la metà della settimana.
“Il ciclo settimanale viene ripetuto per tutti noi dalla nascita, e questo si traduce nel fatto che ogni giorno della settimana acquisisce il suo carattere. Infatti, più di un terzo dei partecipanti ha riferito che il giorno corrente lo sentiva come una giornata diversa, e la maggior parte di quei sentimenti avevano a che fare con il martedì, il mercoledì e il giovedì, che riflette il tuffo infrasettimanale in associazioni collegate a diversi giorni”
spiega David Ellis, della Scuola di Psicologia dell’Università di Lincoln nel Regno Unito.
“La nostra ricerca suggerisce che i cicli di tempo possono plasmare la cognizione anche quando sono socialmente costruiti. L’effetto Bank Holiday implica che giorno della settimana apparente non è determinato esclusivamente dal periodo di sette giorni del ciclo settimanale. Anche le transizioni tra la settimana di lavoro e il week-end hanno un ruolo in tutto ciò”
spiega il Dr Rob Jenkins del Dipartimento di Psicologia presso l’Università di York, che ha collaborato allo studio insieme professor Richard Wiseman presso l’Università di Hertfordshire, nel Regno Unito.
I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista scientifica internazionale PLoS ONE.