Anoressia tatto e vista distorti

Anoressia: percezione visiva e tatto distorti

Lo psichiatra Santino Gaudio ha portato avanti un progetto internazionale che riguarda l'anoressia e ha individuato alcune nuove cause, non solo psicologiche, che possono far scatenare questo disturbo alimentare. Si tratta di uno studio molto importante perché potrebbe anche dare una svolta nella cura di tutte quelle pazienti anoressiche che da anni combattono contro un corpo “sbagliato”.


Immagine e tatto alterati
Chi soffre di anoressia percepisce la propria immagine corporea in maniera errata, spesso distorta e le persone si vedono molto grasse anche quando sono pelle ed ossa. Perciò smettono di mangiare, non perché non hanno appetito, ma solo perché vedono il loro corpo sempre in sovrappeso. L'anoressia è una malattia della mente e non dello stomaco, per questo da anni psichiatri e psicologi studiano per capire quali meccanismi si nascondono nel cervello delle persone che ne soffrono.
Recentemente il dott. Gaudio ha fatto una scoperta molto interessante che aggiunge nuove informazioni: pare che in coloro che soffrono di tale disturbo anche la capacità di orientarsi nello spazio sia alterata e quindi sono coinvolti due sensi: la vista e il tatto.
Dopo numerose ricerche si è giunti alla conclusione che coloro che sono malati di anoressia, toccando il proprio corpo, lo descrivono più grande di quello che è in realtà, soprattutto in quei punti considerati più critici, come gambe, fianchi e glutei.


Aree cereberali compromesse e possibili cure
Nelle persone anoressiche si ha un deficit nel riconoscere l'orientamento del corpo poiché alcune zone della corteccia parietale del cervello hanno subito delle alterazioni, poprio come accade a chi ha avuto un ictus.
Sulla base di queste scoperte, a partire dai prossimi mesi, un'equipe di psichiatri, in collaborazione con l'Università Cattolica di Milano, avvierà una nuova terapia per curare l'anoressia basata sulla riorganizzazione del corpo. I pazienti coinvolti in questo progetto riceveranno una riabilitazione multisensoriale tramite una realtà virtuale.

Lo scopo è quello di insegnare alle donne anoressiche a non percepire se stesse e il proprio corpo in sovrappeso, ma a vederlo e sentirlo per come è nella realtà.

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