PISA. Sarà una delle protagoniste più attese della tappa pisana di Coppa del mondo di scherma paralimpica, che si terrà da venerdì 22 a domenica 24 maggio al PalaCus di via Chiarugi e che vedrà la partecipazione di circa duecento sportivi provenienti da 29 diversi paesi del mondo. Alessia Biagini, venti anni e già tre titoli italiani di spada paralimpica in tasca, oltre a essere una atleta modello, da tempo nel giro della nazionale, frequenta con successo il secondo anno del corso di Psicologia clinica e della salute dell’Università di Pisa, coltivando il doppio sogno di partecipare ai Giochi paralimpici e di diventare psicologa.
Nata a Pescia nel 1995, Alessia si è avvicinata alla scherma solo quattro anni fa, ma da subito ha iniziato a vincere. Nel 2012, 2013 e 2014 si è classificata al primo posto nei campionati italiani di spada paraolimpica tenuti rispettivamente a Bologna, Trieste e Acireale, piazzandosi sempre al secondo posto nel fioretto, dietro l’amica e rivale Bebe Vio. Ha anche partecipato a competizioni di livello internazionale, con discreti risultati, e nelle gare dei prossimi giorni terrà alta la bandiera della Toscana, insieme a Matteo Betti, che si allena a Pisa, pur vivendo e lavorando a Siena.
“Dopo aver provato con equitazione e tiro a segno – dice Alessia – sono rimasta affascinata dalla scherma, che ho iniziato a praticare prima a Lucca e poi a Pisa. Oggi mi alleno circa tre ore al giorno per tre o quattro volte alla settimana, cercando di coniugare sport e studio all’interno di una giornata tipo che è fatta di libri, lezioni e corse alla palestra del Club Scherma Pisa Antonio Di Ciolo”.
Un aiuto importante le arriva dall’Usid, l’Unità di servizi per l'integrazione degli studenti con disabilità dell’Ateneo, che collabora all’organizzazione della gara pisana, occupandosi in particolare del trasporto degli atleti dall’aeroporto agli hotel e viceversa. “Quando ho bisogno dei loro servizi – assicura Alessia Biagini – i ragazzi dell’USID ci sono sempre e svolgono un ottimo lavoro. In due anni di studi universitari, con loro sono riuscita anche a creare rapporti e amicizie che rimarranno nel tempo”.
Insieme al professor Paolo Mancarella, prorettore alla Didattica e delegato Disabilità dell’Università di Pisa (dal 2006 è anche presidente della Cnudd, la Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati Disabilità), a Federica Gorrasi e Alfonso Curreri, dell’Usid, proviamo allora a riflettere sul rapporto tra sport e disabilità, che certamente riscuote maggior attenzione e interesse sociale rispetto al passato, anche se su questi temi il percorso da compiere è ancora lungo. Alessia sottolinea il suo impegno nelle scuole e conclude con una
considerazione più personale: “lo sport - dice - è diventato una parte fondamentale della mia vita, perché mi aiuta ad affrontare i miei limiti, sia quelli fisici che caratteriali, e rappresenta una sfida con me stessa prima che con le avversarie; una sfida che mi avvicina alla normalità”.