“Bere è contro le ragazze”. Questo lo slogan della campagna contro l’abuso di alcol fra le giovani donne presentata oggi a Roma e promossa dalla commissione delle Elette del Comune di Roma, in collaborazione con la Facoltà di Medicina e Psicologia dell’ Università degli Studi “La Sapienza”.
Lo strumento principale per diffondere il messaggio sarà un opuscolo informativo sui rischi legati all’eccessiva assunzione di alcol, che verrà distribuito negli Istituti scolastici del Comune di Roma. L’obiettivo è attuare un’azione sul territorio per prevenire e contrastare i pericoli per la salute fornendo alle ragazze sia informazioni scientifiche, pur con un semplice linguaggio, che messaggi sociali. Ad esempio, l’opuscolo ricorda che, fino a pochi anni fa, «le donne che bevevano troppo erano soprattutto casalinghe con figli che iniziavano a crescere e una vita familiare e affettiva poco soddisfacente: si beveva da sole, chiuse in casa. Bere era considerato sintomo di frustrazione e mancanza di realizzazione». L’opuscolo ricorda inoltre che le ragazze sono particolarmente a rischio rispetto ai coetanei maschi per struttura fisica e corredo ormonale.
«Mentre nel nostro paese il fenomeno dell’alcolismo è in diminuzione – ha sottolineato Monica Cirinnà, presidente della commissione delle Elette – i dati Istat indicano come emergenza sanitaria una crescita dell’abuso di alcol nella popolazione giovanile. Il fenomeno del binge drinking si sta diffondendo e coinvolge sempre più ragazze. Crediamo che più dei divieti e della demonizzazione dell’alcol sia utile per le nostre ragazze una corretta informazione che possa aiutarle a fare scelte consapevoli per il proprio futuro».
Il vademecum è stato curato Chiara M. Navarra, in collaborazione con la cattedra di Oncologia Medica diretta da. Paolo Marchetti e con la Unità operativa di Psiconcologia dell’Ospedale Sant’Andrea, diretta da Anna Costantini. Nell’opuscolo si ricorda come l’abitudine di bere durante i pasti, legata alla nostra cultura, sia stata via via sostituita da quella di assumere alcol a stomaco vuoto, spesso al solo fine di ubriacarsi. La quota di 14-17enni che consuma alcol fuori pasto è passata dal 15,5% del 2001 al 18,8% del 2011. Gli ultimi dati diffusi dal ministero della Salute registrano un 15,2% di ragazzi fra i 18 e i 25 anni che dichiarano di aver avuto almeno un episodio di binge drinking (consumo di 6 o più bicchieri di bevande alcoliche in un’unica occasione) negli ultimi 30 giorni.
«Per questi motivi – ha spiegato Navarra – è fondamentale che i ragazzi capiscano che l’alcol modifica il funzionamento del cervello, può dare dipendenza, causare patologie fisiche, incidenti, disturbi mentali e del comportamento. Per le ragazze la pericolosità dell’alcol è ancora maggiore che nei loro coetanei maschi per ragioni legate alla struttura fisica, all’attività ormonale e al corredo enzimatico».
Puntare dunque sulla prevenzione, come sottolinea Paolo Marchetti, professore di Oncologia medica della facoltà di Medicina e psicologia dell’università “La Sapienza”. «Fare prevenzione sui giovani è sempre difficile perché a questa età ci si sente immortali, ma è proprio a questa età che si adottano stili di vita e abitudini di cui risentiremo gli effetti da adulti. L’abuso di alcol aumenta la probabilità di ammalarsi di cancro all’esofago, alla laringe, al cavo orale. Dobbiamo imparare fin da giovanissimi a conoscere ed utilizzare in modo giusto il nostro corpo e quello che ci offre la natura. Già questo ci permette di fare una buona prevenzione».