Psicologia, medicina, mistica: sono questi i temi portanti del romanzo di Giancarlo Giudice che sarà presentato domenica, alle ore 18, presso la sala antica della biblioteca comunale “Simone Augelluzzi” a Eboli.
Organizzato dall'associazione culturale “…Per Eboli” e patrocinato dal Comune di Eboli, l'appuntamento si inserisce nel cartellone di “Eboli Natale '15”.
“Autopsia di una mistica”, questo è il titolo del volume, è la seconda opera pubblicata Giudice, giovane ebolitano da anni residente a Bologna: un artista poliedrico, la cui sensibilità oltre che nella scrittura, si manifesta attraverso il segno grafico, la pittura, l'illustrazione e anche mediante la scultura.
Da lui disegnata è, infatti, la copertina del volume. Il libro è “un saggio sotto forma di romanzo” - come scrive nella presentazione il neurochirurgo Enrico Pierangeli - ed è tramite di un messaggio rivolto a “chi ha occhi per vedere e orecchie per intendere, che possono aprirsi gradualmente alla decodificazione di segni o coincidenze”.
Protagonista della trama che si snoda in atmosfere del triller psicologico ambientate in un freddo inverno tedesco, è Elena: una donna ritrovata in stato confusionale, davanti al cancello di ingresso della casa natale di una mistica ottocentesca, Anna Katharina Emmerick. Oltre all'autore, nel corso dell'appuntamento interverranno il sindaco di Eboli Massimo Cariello, l'assessore alla Pubblica istruzione Angela Lamonica e la giornalista Maria Vita Della Monica. Introduce e modera Mariapia Mercurio, presidente dell'associazione “…Per Eboli”.
Oggi (ore 18), invece, all’Eco Bistrot (Lungomare Colombo, 23) di Salerno sarà presentato “Terro (m)nia. Ritorno alla mia terra”, il nuovo libro di Gerardo Magliacano, lo scritore della Valle dell’Irno. Dopo aver conquistato, in una sorta di colonizzazione culturale al contrario, il Nord Italia ed essere entrato a far parte del catalogo del Salone Internazionale del Libro di Torino, arriva finalmente a Salerno nei luoghi e fra la gente cui l'opera è dedicato.
Gerardo, salernitano di origine e di formazione, si trasferisce, dopo la laurea, nelle "fertili" terre del Nord, con la speranza di rifarsi una vita dignitosa. Ma dopo circa un decennio e alcuni incontri con delle sue vecchie conoscenze - la mela annurca, l'aglianico, un'alfasud targata SA, un album Panini del campionato 1986-87, i libri di Silone, il vinile "Terra mia" di Pino Daniele e altri amici - capisce che le sue radici trapiantate in quelle nordiche e gelide lande non daranno mai dei frutti, oltre
a correre il rischio di inaridirsi. Decide allora di tornare alla (sua) terra e fondare un movimento politico che partendo dal Meridione possa dare una nuova vita e garantire un futuro all'Italia e alla vecchia e decadente Europa, con la speranza e la presunzione di renderla Magna e Felix.