“La fibrosi cistica oggi: nuove terapie, ricerche e vissuti a confronto”: è stato questo il tema di un incontro promosso dalla Commissione Giovani Medici dell’Ordine reggino in collaborazione con l’Istituto Mediterraneo di psicologia, con la Fondazione per la ricerca sulla fibrosi cistica onlus e la Scuola di specializzazione in psicoterapia ad orientamento psicodinamico individuale. “Questo incontro – ha esordito Vincenzo Maria Romeo, professore di psicologia sociale presso l’Università Dante Alighieri e moderatore della giornata di studio – nasce dalla sinergia fra la Commissione giovani medici dell’Ordine e l’Istituto Mediterraneo di psicologia per approfondire una delle patologie di carattere autoimmune più rilevanti allargando l’approccio anche all’aspetto psicologico in quanto è importante offrire un sostegno non solo ai bambini ma anche ai genitori. Si tratta di un primo evento di sensibilizzazione sul tema in città in quanto, ad oggi, non ci sono riferimenti sul territorio”. Per il Presidente dell’Ordine dei Medici, Pasquale Veneziano “conoscere questa malattia aiuta” mentre per il consigliere dell’ente, Marco Tescione si tratta di “un tappa fondamentale in un percorso che sia da stimolo per tutti i medici che vengono contatto con questo tipo di pazienti”. “Si tratta di una giornata di grande valenza formativa, scientifica e non solo – ha chiosato Giuseppe Ielo, coordinatore della Commissione Giovani Medici – in quanto andiamo a colmare una casella sociale molto importante nella nostra città”. Nel porgere i saluti, Gabriele Romeo, Presidente dell’Istituto Mediterraneo di psicologia, si è soffermato sulla figura degli psicoterapeuti. “L’obiettivo di questa giornata – ha sottolineato, quindi, Rossana Mandalari, consigliera dell’Istituto Mediterraneo di psicologia – è promuovere e diffondere la conoscenza della fibrosi cistica, patologia ampiamente sconosciuta specialmente nel nostro territorio pur essendo una delle malattie genetiche più gravi e che, al contempo, crea nei pazienti degli squilibri psicologici notevoli”. Durante i saluti introduttivi, quindi, è intervenuta Daniela Fazio, responsabile degli assistenti sociali del Policlinico Universitario di Messina. Molto toccanti, poi, le testimonianze dirette di due pazienti: Bruno Bruzzaniti e Francesca Mandaliti. Maria Cristina Lucanto, Vicedirettore dell’unità operativa di gastroenterologia pediatrica e fibrosi cistica di Messina, ha relazionato su “la presa in carico delle persone con fibrosi cistica dalla diagnosi”. “Le nuove prospettive terapeutiche” sono state analizzate da Stefano Costa, dottore di ricerca in epato – gastroenterologia clinica e biomolecolare dell’età evolutiva ed adulta al Policlinico di Messina. Di “sostenibilità delle nuove cure e fattori sui quali basare le scelte” ha disquisito Giuseppe Magazzù, ordinario di pediatria all’Università di Messina. Sergio Oteri, psicologo clinico e psicoterapeuta dell’Unità operativa di scienze biomediche cliniche e sperimentali dell’ateneo peloritano si è occupato di “aspetti psico – relazionali nella fibrosi cistica: il ruolo della famiglia e del caregiver nella patologia cronica”. Elisa Madarena, pediatra del Centro regionale di fibrosi cistica di Lamezia Terme ha effettuato uno zoom sullo “screening neonatale in Calabria mentre Rosa Fasano, pneumologo del medesimo centro ha illustrato i risultati preliminari dell’utilizzo di kaleydo nei pazienti calabresi. “Il vissuto dell’adolescente con fibrosi cistica”, invece, è stato il tema trattato da Maria Furriolo, psicoterapeuta del Centro regionale di fibrosi cistica di Lamezia Terme.