Siamo a fine maggio. Tra poco meno di un mese arriverà l’estate. E dopo un breve periodo di caldo intenso fuori stagione sembra che la temperatura in questi ultimi giorni si sia riallineata col calendario. Grande vantaggio per chi ancora non si sente pronto per la fatidica e annuale “prova costume”.
E mentre su Facebook impazzano link ironici che aiutano ad esorcizzare questo momento in fondo in fondo forse ci piacerebbe davvero se nessuno giudicasse la nostra forma fisica una volta radunati tutti sul bagnasciuga.
Ma, nonostante tutto, ha ufficialmente e inevitabilmente inizio il momento dello shopping alla ricerca di quel costume in grado di ridurre l’impatto che questo triangolo di stoffa può avere sulla nostra psiche. E non c’è momento più “triste” di quando la tenda del camerino si chiude lasciandoci sole, sotto le luci crude a contatto solo con un corpo improvvisamente disarmato ed estraneo persino a noi stessi; un corpo sopito dai mesi invernali che fa adesso fatica ad allinearsi con l’atmosfera di sole, mare, tonicità ed energia che l’idea stessa del costume evoca.
Nello spazio angusto di un camerino consumiamo ogni anno, rassegnate, quel rito quasi sacrificale mentre osserviamo la nostra pelle color latte e i nostri glutei non proprio da brasiliana. E ci assale quella voglia di fuggire.
E poco importa se si ha acquisito col tempo una buona accettazione di sé; provare un costume da bagno fa emergere inesorabilmente qualsiasi forma di insicurezza fisica, anche la più subdola, la più impercettibile. Consapevoli delle problematiche psicologiche che l’acquisto di un costume sottintende, anche le aziende produttrici sembrano avere affinato le tecniche: tagli, drappeggi, tessuti tecnici in grado di comprimere e sollevare. Quindi dovrebbe essere più rassicurante (dovrebbe!) perché abbiamo la possibilità di scegliere il costume più adatto a noi. Bisogna solo saperlo cercare e trovarlo.
Quindi, prima di darsi allo shopping selvaggio, è bene riflettere e conoscere quelle strategie per fare pace col bikini, scegliendo quello più in sintonia con il proprio fisico. Sì, perché anche il costume da bagno, come ogni altro capo d’abbigliamento, se scelto bene può contribuire a camuffare i nostri difetti e mettere in risalto i nostri punti di forza. Allora via libera al balconcino in grado di risaltare un generoso decolleté e no a culottes e pantaloncini che troncano la forma fisica. E se anche in spiaggia ci illudiamo che il nero sfili in fondo forse è meglio osare coi colori che donano vivacità, freschezza e leggerezza.
E se proprio i complessi non ci abbandonano abbiamo la possibilità di avvalerci di piccoli alleati: copricostume, caftani e tutti quei trucchetti che ci possono aiutare a mimetizzare le rotondità nei momenti in cui ci sentiamo troppo osservati.
E poi…bikini o intero? Dubbio di amletica derivazione nella scelta del costume. C’è da dire che il due pezzi è adatto ad ogni fisico a patto di scegliere quello giusto che possa esaltare le nostre forme e i nostri punti forti.
Ecco, forse scritto così sembra un breve trattato della moda mare estate 2015, ma ho voluto puntare l’attenzione sul fatto che poter scegliere tenendo a mente degli accorgimenti strategici ci può aiutare e sentirci a nostro agio con uno degli indumenti che ci mette più a nudo di tutti!
In fondo, anche se è una frase fatta, “nessuno è perfetto!”
Dott.ssa Florinda Bruccoleri
Psicologa, Psicoterapeuta analista transazionale,
Psicooncologa ed esperta in psicologia forense.
Sito web: www.florindabruccoleri.it